www.calabria.org.uk                      Codex Purpureus Rossanensis-Tav.14

 

 

La resurrezione di Lazzaro

 

Passo biblico: " Cristo o Barabba? "
Pilato, riuniti i sommi sacerdoti, le autorità e il popolo, disse: "Mi avete portato quest'uomo come sobillatore del popolo; ecco, l'ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in lui nessuna colpa di quelle di cui lo accusate; e neanche Erode, infatti ce l'ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò, dopo averlo severamente castigato, lo rilascerò". Ma essi si misero a gridare tutti insieme: "A morte costui! Dacci libero Barabba!". Questi era stato messo in carcere per una sommossa scoppiata in città e per omicidio.
Pilato parlò loro di nuovo, volendo rilasciare Gesù. Ma essi urlavano: " Crocifiggilo, crocifiggilo". Ed egli, per la terza volta, disse loro: "Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato nulla in lui che meriti la morte. Lo cartigherò severamente e poi lo rilascerò ".Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso; e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta fosse eseguita. Rilasciò colui che era stato messo in carcere per sommossa e omicidio e che essi richiedevano, e abbandonò Gesù alla loro volontà.
(Luca XXIII, 13-25)

Commento:
Nell'interpretazione della miniatura della XIV tavola gli studiosi del nostro codice non sono concordi.
Il Von Gebhardt e il Von Harnack a ciò condotti dalla didascalia che dice Pilato volersi rimettere ad Erode, vedono due scene distinte: "Pilato che detta la lettera per Erode" e "
Cristo e Barabba". Lo Haseloff e il Munoz vi vedono invece una sola scena: "Pilato deve decidersi se liberare Cristo o Barabba". Cristo è, nel piano inferiore, rappresentato tra i due funzionari; a destra, legato e si contorce, e Barabba che il popolo vuole libero. La conclusione relativa all'unicità della scena è certo accettabile: allo scriba, Pilato detterebbe la sua determinazione di rimettere al popolo la scelta. Si deve però, in tal caso, ritenere errata la didascalia.
 


Nota bibliografica: Guerriera Guerrieri, Il codice Purpureo di Rossano Calabro, Estratto da "Napoli" Rivista Municipale, edita a cura del Comune di Napoli - 1950
Articolo collocato c/o Biblioteca Civica di Cosenza

 

 

 

 

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