www.calabria.org.uk                      Codex Purpureus Rossanensis-Tav.13

 

 

La resurrezione di Lazzaro

La resurrezione di Lazzaro

 

Passo biblico:
Venuto il mattino, tutti i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo tennero consiglio contro Gesù, per farlo morire. Poi, messolo in catene, lo condussero e consegnarono al governatore Pilato.
Allora Giuda, il traditore, vedendo che Gesù era stato condannato, si pentì e riportò le trenta monete d'argento ai sommi sacerdoti e agli anziani dicendo: " Ho peccato, perché ho tradito sangue innocente". Ma quelli dissero: "Che ci riguarda? Veditela tu!". Ed egli, gettate le monete d'argento nel tempio, si allontanò e andò ad impiccarsi.
( Matteo XXVII, 2-5)

Commento:
Nella scena riguardante "
Cristo dinanzi a Pilato " Sono da osservare l'imperturbabilità di Gesù dinanzi ai vivaci accusatori e la perplessità di Pilato che poggia il mento su un rotolo di papiro. Evidenti i "signa " romani alle spalle di Pilato, retti dai signiferi. Pilato fu, come narra Giuseppe Ebreo, il primo governatore che introdusse i "signa" con i ritratti imperiali, che i suoi predecessori, in omaggio alla legge ebraica che proibiva le immagini, avevano fatto tralasciare al loro ingresso nella città.
Anche qui, il miniatore ha avuto qualche tratto di originalità, in particolare perché manca nella scena la caratteristica bacinella (ciò per lo meno fa pensare che il miniatore abbia compreso che lontana ancora era la decisione di Pilato di "lavarsene le mani") e ciò corrisponde all'espressione del volto del personaggio significante tutt'altro che disinteresse.
Molto efficace nei movimenti dei personaggi e nell' espressione dei loro volti è la scena della "restituzione dei trenta denari da parte di Giuda ". Egli è ansioso di toglierseli dalle mani da cui effettivamente cadono a terra e si protende verso i due personaggi che dovrebbero riceverli. Ma, al vecchio sacerdote, pur nemico di Cristo, ripugna quell'oro... A destra è la "
scena dell'impiccagione di Giuda ": un albero nodoso ed arido, un corpo morto che da esso pende.
 


Nota bibliografica: Guerriera Guerrieri, Il codice Purpureo di Rossano Calabro, Estratto da "Napoli" Rivista Municipale, edita a cura del Comune di Napoli - 1950
Articolo collocato c/o Biblioteca Civica di Cosenza

 

 

 

 

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