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 ".....Resta in piedi  ancora S.Leonardo abbate, rifatto incompletamente a pochi passi dall'antico, verso il 1840, e perciò  stesso non consagrato; ridotto anzi, vergognoso a dirlo, nella condizione d'un letamaio. Ma se la pietà dei buoni non si agita per finirlo e destinarlo al culto, potrà pur esso un bel giorno correr la sorte dei compagni e non avere più nome. Nè si dica che il diritto della chiesa madre non perdesi. Il medesimo bucinavano d'altri suoli, e si son persi. Un decennio addietro, non ostante le rimostranze in contrario, la Pietà non vide occupato il proprio terreno senza nè compenso per esso, nè per la comunione del muro d'oriente? S.Leonardo desta più inquietudine. Il quartiere Marina può fra non molto allargarsi fino alla Stazione, e sarebbe un vero guaio non avervi una chiesa........."

Prof.G.B.Moscato-Rivista Storica calabrese-anno III-fasc.XX-pagg : 296-297-San Lucido 1895

 

Questo diceva il Moscato nel 1895 ed è per me un grande onore raccogliere l'eredità morale del suo scritto accorato. La chiesetta è patrimonio della famiglia Lattari fin dalla data menzionata dal Moscato, circa il 1840, dopo la dipartita per Napoli della famiglia Ruffo, dai quali un mio antenato, Basilio Lattari, da Fuscaldo, la ebbe in compenso per esser stato amministratore della famiglia, dopo l'eversione della feudalità. Da Basilio Lattari passò a suo figlio Vincenzo, generale luogotenente dei garibaldini, poi a suo figlio Basilio, galantuomo possidente, poi al figlio Eraldo, poi al figlio Marcello ed attualmente al figlio Stefano.

Marcello Lattari - San Lucido - 2003

 

Il mio primo ringraziamento è rivolto al nostro parroco, D.Raimondo Verduci, uomo di inconfutabile valore intellettivo, morale e spirituale, colmo di saggezza che usa per la realizzazione della sua stessa funzione e del suo stesso significato : l'Amore per l' Uomo come emanazione di Dio. Più volte mi ha offerto l'aiuto materiale da parte della Chiesa affinché potesse essere condotto a termine il restauro e la relativa restituzione al culto della chiesetta di San Leonardo:lo ringrazio ancora una volta, ma se l'opera di restauro non fosse stato il frutto dei miei piccoli sacrifici e delle mie piccole privazioni, unitamente a tutta la mia famiglia, non avrebbe avuto lo stesso significato, per mia soddisfazione morale, per l'esecuzione del testamento spirituale dei miei antenati che, per diverse vicissitudini, non hanno potuto realizzare. Ho accettato soltanto la statua del Santo, che vedete qui a sinistra, che era stata collocata "provvisoriamente", oltre 150 anni addietro, nella chiesa di S.Giovanni, in attesa della definitiva sede: ora è nella sua chiesa. La restituzione al culto diventa patrimonio morale di tutti i miei paesani e la chiesa è aperta per tutti e per ogni esigenza o situazione, patrocinata sempre dal nostro parroco a cui è demandata ogni gestione ecclesiastica. Resta a mio carico,eventualmente ai miei eredi, la gestione materiale ed esecutiva di ogni manutenzione, per non aggravare ulteriormente il bilancio della parrocchia e per fare in modo che la chiesetta sia sempre dignitosa nell'aspetto così come lo è nella sostanza.

            

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Una perla che  San Lucido aveva smarrita nel labirinto del Tempo è stata ritrovata ed il prof.G.B. Moscato, che vive oltre il Tempo, può esser felice di saper realizzato il suo desiderio e soddisfatto perché il suo appassionato appello remoto è stato udito e raccolto.

 

La chiesetta è stata completata sia con mobili

di famiglia che con arredi collezionati nel tempo

attraverso una ricerca abbastanza lunga nel settore

dell'antiquariato. Di seguito potrete vederli

con una piccola descrizione a lato.

Vi ringrazio dell'attenzione.

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A destra il mobile dietro l'altare in legno di noce

scolpito finemente ed intagliato in alto e basso rilievo

eseguito da ignoto artista calabrese

verso la fine del XIX° secolo.

 

Qui a sinistra un tavolo/scrittoio

adattato, con il rito moderno, ad altare.

Trattasi di uno splendido esempio dell'arte

dell'intaglio e dello stile rinascimentale.

Eseguito in legno di noce da ignoto artista

di Crotone per la famiglia del marchese Albani

tra la fine del XVIII° e l'inizio del XIX° secolo

e da questi donato ad Eraldo Lattari.

Nel suo interno è intagliato lo stemma nobiliare

con il blasone e le armi della famiglia Albani.

 

Anche il pulpito è di fattura calabrese.

Eseguito in legno di castagno massello

identifica lo stile barocco che comincia

a discostarsi da quello rinascimentale soprattutto

nel disegno delle formelle prettamente seicentesco.

Sono evidenti, attraverso l'analisi della parte destra,

gli spostamenti che ha subito nella chiesa di origine,

spostato in un secondo tempo, a sinistra, guardando l'altare,

mentre è stato costruito per restare a destra.

Prima metà del XVII° secolo

 

Il confessionale in legno di castagno massello è decorato con lacca originale dell'epoca, rinvenuta dopo l'asportazione di cinque strati di smalto accumulati in vari tempi successivi. Provvisto di piccole lamine in ferro che portano il disegno della Croce e fornito dei gangheri originali sia per gli sportellini che per la porta questo mobile può definirsi " integro " sebbene usato per quasi quattrocento anni. Calabria: metà del XVII° secolo.

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Il lampadario a 36 fiamme è un antico candeliere in bronzo dorato al mercurio e cristalli di Boemia, proveniente da un palazzo nobiliare napoletano e trasformato solo recentemente con impianto elettrico.   E' stato costruito nella prima metà del XIX° secolo.

 

       

 

 

Quadro ad olio su tela con cornice originale coeva raffigurante la Madonna della seggiola, famosissimo quadro del Raffaello, prodotto da anonimo artista toscano nel corso del XVII° secolo.

 

                                                                                                           

A sinistra "la Madonna del Rosario", quadro ad olio su tela di scuola bolognese, probabilmente nella cerchia di Guido Reni. Prodotto da anonimo artista del XVII° secolo.

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A destra San Vincenzo, olio su tela, commissionato da Vincenzo Lattari. Firmato: Scognamiglio e datato: A. 1884. Probabilmente eseguito in San Lucido.  

 

                                                                                      

 

Il buon pastore è un piccolo quadro ad olio su tela dell'ottocento napoletano, mentre la Madonna, S.Anna e S.Gioacchino è un olio su tela di scuola toscana del XVIII° secolo.

 

                                                                                                        

 

"Madonna con bambino", olio su tela incollata su tavola,scuola senese del XVI°-XVII° secolo.

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a destra : "Madonna con bambino", olio su tela di scuola italiana del XVI°-XVII° secolo, restaurato in Francia nel XIX° secolo.

 

 

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