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SERRA D'AIELLO

Cresciuto all’ombra della più nota baronia d’Aiello, ne condivise anche le vicende legate al suo decorso storico. Nel 1811 venne riconosciuto quale comune autonomo, ma nel 1929 fu riportato nella precedente situazione politico-amministrativa, fino a quando, nel 1937, ottenne definitivamente lo status di comune a si stante.

La chiesa di San Martino, venne eretta tra la fine del 500 e gli inizi del 600. All’interno, racchiusa in una bella cornice lignea intagliata e dorata settecentesca, pala daltare su cui è effigiata l’Immacolata con angeli attribuita a Giuseppe Pascaletti, ma in cui la critica più recente vede il pennello di un giordanesco, forse G. Simonelli. Inoltre le seguenti statue processionali: S. Martino, Addolorata, Madonna del Rosario, Madonna del Carmine, San Giuseppe col Bambino, S. Antonio, Immacolata. Notoriamente la festa di San Martino è l11 novembre.

Si dice che, verso gli anni cinquanta, quando la statua del santo stava per uscire dalla chiesa per essere portata in processione, i portantini erano talmente ubriachi, che rozzolarono per le scale facendola cadere e provocandone la rottura delle dita. Poi, per sdrammatizzare la cosa, si sostenne che, invece, qualcuno si era dimenticato di fissare la statua alla piattaforma.

Si dice: "Vurpai da Serra, crivari e Bellimunte, mangiavulelle dà Mantla, scriminisci e Petramala". Qui per denigrare i convicini dicono: "Ajellu Ajellu, tutti tavuli e tijilli, mo tinnadduni ca è d’Ajellu, tena a faccia du povariellu".

Dopo Km 8,8 si è a Campora San Giovanni, sulla costa tirrenica.

Tratto da L.Bilotto - Itinerari della provincia di CS

 
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