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SAN LORENZO BELLIZZI

Si vuole sia stata sede dell’antica Akalandros, ma è più sicuro che si sia trattato del villaggio detto San Lorenzo Bellizza, o Belliccia, fondato da Fabrizio Pignatelli marchese di Cerchiara sul sito di un vecchio borgo disabitato. I primi ad insediarvisi furono proprio i contadini del feudatario che dalla vicina Cerchiara, preferirono risiedere direttamente sui luoghi di lavoro; ecco che, praticamente, seguì le stesse sorti di quel paese.

La chiesa di San Lorenzo del sec. XVI, venne distrutta nel 1907 e ricostruita in seguito. L’interno contiene: mascheroni di fontana del 1863 in pietra locale, opera di scalpellini municipali; tribolo d’argento fuso e traforato; stampo per ostia del sec. XIX; ampolle per olio santo del sec. XIX in bronzo fuso; scodelle battesimali in argento fuso; croce astile in bronzo fuso e cesellato del sec. XIX; croce astile in argento fuso di metà del ‘600, con buona probabilità proveniente dalla bottega orafa dei Conte di Castrovillari; ostensori, calici e pissidi d’argento quasi tutte dell’800 provenienti da bottega orafa napoletana. Degno di nota é un reliquiario di San Lorenzo Levita del ‘700-’800, in argento fuso con impostazione di cariatide. Una campana fusa da Saverio Alita di Vignola è del 1781, l’altra è del 1930.

Nella chiesa del Carmine, si custodiscono numerose statue processionali e d’altare di buona fattura: San Lorenzo Martire della fine del ‘700-inizi ‘800, in legno scolpito e dipinto e argento; Sant’Antonio da Padova, in legno, opera di ignoto napoletano del ‘700-’800; Madonna del Carmine, in legno, del ‘700-’800, anche di artista napoletano; Madonna del Rosario, in legno scolpito e dipinto da ignoto meridionale del sec. XIX; Addolorata del sec. XIX, sempre in legno e di sconosciuto artista meridionale.

Di buon livello è un crocifisso ligneo del quale non si conosce l’autore ma è sicura opera maturata in ambiente meridionale del ‘500 e proveniente dalla chiesa del Crocifisso. Inoltre, crocifisso in cartapesta del sec. XX, corona e altri oggetti d’argento e cuore trafitto in argento fuso, del sec. XIX, proveniente dalla distrutta parrocchiale. Nella chiesa del Crocifisso, campane del sec. XIX, acquasantiera in pietra del ‘700, lapide in pietra con iscrizione del 1783. Interessanti le statue: San Rocco (fine ‘800-inizi ‘900) scolpita in legno e dipinta da artista meridionale, e posto sull’altare di San Rocco, nella parete destra; Immacolata in legno dipinto del ‘700-’800; Santa Lucia, fine ‘800-inizi ‘900, in legno dipinto, opera di ignoto meridionale, restaurata nel 1903; San Lorenzo, in legno scolpito e dipinto del ‘700.

In contrada Pietra Sant’Angelo sono visibili delle grotte che hanno registrato la presenza dell’uomo preistorico (età della Pietra e del Bronzo).

Nelle Gole del Raganello nidificano gli ultimi esemplari di aquila reale del Pollino.

Il rituale delle nozze era suggestivo: Il pretendente la mano di una ragazza, di notte le poneva innanzi la porta di casa, un grosso ceppo di legno solcato dal colpo di una scure ed adornato di nastri. Al mattino successivo, si conosceva l’esito di questa richiesta giacché qualora la madre della ragazza avesse preso il ceppo portandolo dentro, avrebbe dimostrato di essere d’accordo. In tal caso il matrimonio era fatto e si diceva che la giovane era stata acceppata. E’ opportuno notare che il ceppo rappresenta il nucleo intorno al quale cresce la famiglia. Con un richiamo al passato, il Dorsa nota come sia presente in questo caso, il culto di Vesta.

Tratto da L.Bilotto - Itinerari della provincia di CS

 

 
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