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LAPPANO

Dal latino Lappanum (perché in possesso di un Lappa?), fa parte dei casali del Manco ed ebbe origine al tempo delle invasioni arabe che infestarono Cosenza nel sec. IX, provocando un massiccio esodo della sua popolazione verso la Presila. Costituito da due nuclei (Lappano e Corno), fu oggetto di privilegi dei re aragonesi Alfonso il Magnanimo e Ferdinando. Come gli altri paesi limitrofi, fu università demaniale, costituì una delle Baglive di Cosenza e conobbe per soli tre anni il dominio feudale (1644-1647) conclusosi con la rivolta di Celico del 23 maggio 1647.

La Chiesa parrocchiale, di origini quattrocentesche, è dedicata a San Giovanni Battista. In seguito a recenti restauri sono riapparse le antiche linee della primitiva costruzione. L’altare maggiore è in legno, del sec. XVII, sontuosamente intagliato e decorato con buona probabilità dagli artieri roglianesi. L’altare del Rosario, eretto nel 1748, contiene un bel polittico con pitture settecentesche, incastonate fra lavori a sbalzo in argento dorato, o in rame su fondo rosso, che -come nota il Frangipane - "rievocano la maniera dei retablos di stile plateresco di Spagna"; i dipinti, opera del pittore Basile, raffigurano: in alto, l’Annunciazione; a destra, Sant’Agostino; a sinistra San Giuseppe; al centro, Il Battesimo di Gesù. Nella stessa chiesa sono custodite quindici piccole tele raffiguranti i Misteri, che rappresentano delle copie delle omonime opere della confraternita del SS. Rosario di Cerisano. Inoltre, Madonna del Carmine, effigiata da ignoto dell’800. Parte del soffitto ligneo a cassettoni è del 700; della stessa epoca è il pulpito ligneo. Il fonte battesimale, del sec. XV è a grande conca sorretta da un leone accovacciato. Tre sono le statue in legno modellate da ignoti scultori dell’800: Santa Lucia, San Giovanni Battista, Madonna da Rosario; una di cartapesta raffigurante la Madonna del Carmine è del sec. XX. Nella chiesa di Santa Maria, ai piedi del paese, statue processionali (Madonna del Carmine, San Rocco, Sacro Cuore) attualmente custodite nella parrocchiale e, sul soffitto, un dipinto di anonimo del 1868 raffigurante la Natività della Madonna. Sull’altare, Madonna col Bambino e i SS. Francesco di Paola e Michele Arcangelo, opera di ignoto del sec. XIX.

Tratto da "L.Bilotto" - Itinerari culturali della provincia di Cosenza

 

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