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FIRMO

Un consistente gruppo di profughi albanesi, dovette rimanere affascinato dalla suggestione che il massiccio meridionale del Pollino emana nei confronti di chi lo guarda, tanto che decise di sistemarsi proprio alle sue falde. Costoro trovarono sicuramente un borgo già popolato e dalle probabili origini latine. In quanto ai tempi di questo insediamento, si ritiene che siano da far risalire alla grande emigrazione della seconda metà del 400. Nel 1480 appare come Casale graecorum in loco Firmi positum in territorio Altimontis, con chiaro riferimento alla città sotto la cui giurisdizione era posto. Si vuole che il nome derivi dalla località su cui sorse il paese: Firmis. Appare scontato affermare che, considerata la carenza di mano d’opera in agricoltura, gli Albanesi furono accolti favorevolmente. Nel 1543 vi sono presenti 37 famiglie, che diventano 67 nel 1741 quando il paese risulta diviso tra Firmo soprano (feudo laico), e Firmo sottano (feudo dei Domenicani di Altomonte). Con le leggi eversive introdotte dai Francesi nel 1806, si definisce l’area di pertinenza ricca di 2151 moggiate di terreno.

In contrada Santa Margherita sono emersi resti di epoca romana.

Nella parrocchiale, dedicata a san Giovanni Battista, sono custodite alcune statue processionarie. La chiesa dell’Assunta, di edificazione recente (sec. XIX), è caratterizzata da torre campanaria a pianta quadrata, con cella di forma ottagonale sovrastata da copertura a cuspide. L’interno è decorato con stucchi e forme neoclassiche. Sulla destra, arazzo ricamato in oro proveniente dalla Grecia su cui è ritratto Gesù deposto; segue statua lignea di S. Atanasio e piccola tela con Santa Filomena; poi effigie di San Rocco opera di G. Martone del 1905 e più avanti, l’Addolorata. In apposite nicchie di legno, gruppo di statue: San Giuseppe, l’Immacolata, Sacro Cuore, Madonna del Carmine con i SS. Pietro e Paolo. Sull’altare maggiore, fila di panche corali con alti postergali e, in alto, due affreschi: Natività e Ultima Cena. Sul lato sinistro, affreschi incompleti del maestro contemporaneo Giuseppe Drobunik; segue gruppo statuario con l’Assunta, in legno del sec. XIX, e statua di San Francesco di Paola. Sulla volta affreschi eseguiti da Polimero De Marco nel 1869 raffiguranti: San Francesco di Paola, S. Atanasio, l’Assunta, il Battesimo di Cristo. Inoltre, tela deteriorata su cui è effigiata una Crocifissione. Sulla volta della sagrestia, affresco del 1780 raffigurante S. Atanasio.

Alla cappella dedicata alla Madonna di Aprile, è legata una suggestiva leggenda. Lex convento dei padri Domenicani, oggi chiamato Ka Klojeri, domina il paese perché posto in luogo centrale. Nella piazza, si erge il cippo marmoreo a commemorazione della Prima guerra mondiale ed è dedicata al generale che (con dubbi meriti) guidò gli Italiani al successo di Vittorio Veneto.

Da notare che la toponomastica del paese lascia poco spazio alla storia e alla cultura locale preferendo inneggiare ad avvenimenti di carattere generale.

Tra le numerose manifestazioni tipiche degli Albanesi, è doveroso ricordare le Vallje che hanno luogo principalmente nel mese di maggio.

Tratto da "L.Bilotto" - Itinerari culturali della provincia di Cosenza

CAMPOLONGO A., Note feudali su Firmo, in "Studi Meridionali", 1970, p. 338.

 

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