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CANNA

L’origine del suo nome si fa risalire ai Coni che si vuole abitassero questa zona. Appartenne ai Sanseverino Conti di Lauria, e dopo la confisca operata a loro danno, passà ai Loffredo che vi ebbero incardinato il titolo di marchese e la governarono dal 1498 al 1644. I Merlini vi subentrarono nel 1653 ma, dopo quattro anni, lasciarono il posto ai Calà che vi rimasero fino al 1681; in questo stesso anno, passà ai Pignatelli fino al 1686, poi ai Marifeola fino al 1757.

La chiesa dell’Immacolata, parrocchiale, eretta nel 500, su una preesistente struttura medievale, venne rifatta nel 1747. La facciata ha tre portali opera di artieri locali; il campanile a torre è del 500 con coronamento di tipo medievale. All’interno, decorato a stucco, troviamo: battistero litico con conca sorretta da puttini scolpiti a tutto tondo del sec. XVI; pulpito ligneo del 1755 modellato e intarsiato; ciborio a stucco e argento del 1801, opera di Joannes Perretti; statua lignea settecentesca della Vergine Immacolata; argenterie sacre e paramentali del sec. XVIII, con due testine ex voto pure d’argento. Le statue processionali in cartapesta, raffigurano i santi: Nicola, Rocco, Pietro, Francesco di Paola, la Madonna del Carmine, e sono tutte di ignoti artisti del sec. XIX.

Nella chiesetta campestre di Santa Maria del Soccorso appartenuta prima alla famiglia Pizzi e poi ai Favolino, dipinto ad olio su tavola del sec. XVII raffigurante San Rocco e statua della Madonna del Soccorso del sec. XIX in cartapesta.

Nella cappella di Sant’Antonio, altare in pietra lavorata del 1781 opera di scalpellini locali; poi, statua lignea del 1781 raffigurante Sant’Antonio da Padova e 4 candelieri in ottone del sec. XIX. Notevole il portale del palazzo signorile della famiglia Pizzi. Sulla collina S. Ianni, reperti archeologici dell’antichità classica.