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SPEZZANO PICCOLO

Mostra in bell’evidenza la quattrocentesca chiesa della Madonna dell’Assunta. L’interno, rifatto, vanta numerose presenze barocche del primi del sec. XVIII. Tra le opere d’arte, sono da evidenziare: una porta dipinta dal Granata nel 1809 con le figure degli evangelisti; un battistero in pietra; frammento di affresco accanto all’ingresso raffigurante un vescovo santo. Sulla navata sinistra, la Presentazione al tempio, dipinto di anonimo pittore dei 600 su schema derivato dai veneti del 500 e una statua di anonimo ottocentesco dell’Addolorata. Segue: Madonna del Carmine tela secentesca di D. Russo; tela raffigurante la Porziuncola proveniente dalla chiesa dell’Immacolata; pulpito ligneo con decorazioni barocche dorate sovrastante un confessionale.

Nell’absidiola sinistra, statua dell’Ecce Homo; sull’imponente altare maggiore in legno scolpito e decorato nel 600, grande tela dell’Assunzione con un folto gruppo di figure in basso e in alto gloria di angeli con la Vergine coronata dal Cristo, opera del manierista siciliano Gaspare Vazano dei primi del sec. XVII. Ai lati dell’altare maggiore, panche sacerdotali in legno con intagli dorati; nell’absidiola destra, nicchia con statua dell’Assunta del sec. XIX. Sul lato sinistro, statua del Sacro Cuore; tela raffigurante la Madonna del Rosario, con 15 piccole raffigurazioni dei Misteri, dipinta da anonimo artista del 600; dipinto che raffigura la SS. Trinità con San Francesco e Caterina di Spagna, di Francesco Ricciuti del 1631, proveniente dalla chiesa dell’Immacolata. In alto, uno splendido soffitto ligneo con tele di Cristoforo Santanna: l’Incoronazione della Vergine del 1799, e il Battesimo di Cristo, oltre a quattro grandi ovali rappresentanti le virtù cardinali: la prudenza che generalmente viene raffigurata con lo specchio, la giustizia con la bilancia, la fortezza con la torre ed una colonna, la temperanza con le frecce e le redini. L’abside è con campata di volta a crociera.

Il campanile isolato dalla chiesa, ha la base e le bifore del XV secolo.

A Spezzano Piccolo durante le festività natalizie, il pane si lascia sulla tavola come un dono del cielo, da Natale all’Epifania. In quest’ultimo giorno, il genitore, dopo averlo benedetto, lo taglia e lo distribuisce a tutti i componenti della famiglia.

In questo paese, a differenza di altri, il pane viene fatto a forma di una falce o di un tridente.

Il giorno delle nozze, gli amici degli sposi offrivano la pitta (focaccia) agli amici della sposa. Era detto il cullaccio, un pane rituale che la sposa provvedeva a spezzare e distribuire. A celebrazione avvenuta, la suocera aspettava la nuora sull’uscio di casa e le offriva un fuso e una conocchia.

Come in altre manifestazioni della vita comunitaria, ad annunciare un evento luttuoso era la campana. Se il morto era spirato durante il giorno, le campane suonavano tutta la notte. I rintocchi variavano a seconda che si trattasse di un uomo (tre rintocchi), di una donna (due rintocchi) di un sacerdote (dodici rintocchi) o di un bambino (a stormo o, come si dice da queste parti, a gloria). Il batacchio teneva anche conto della stratificazione sociale del paese: una sola campana suonava alla morte di un popolano, due a quella di una persona agiata, tre alla scomparsa di un ricco. Le donne che piangevano accanto al feretro intonavano una nenia: "Anima santa e cuorpu ruttu, vire chi siti a ssu fuocu e tutti, prega Gesù Cristu ppe nui, ca iu priegu a Diu ppe vue. Anime beate ca allu munnu siti state, mprigatori siti annate, ppe le pene chi patiti e la gloria chi aspettati".

Merita una visita anche MACCHIA, una splendida frazione di Spezzano Piccolo di poco più di cento abitanti, caratterizzata da alcune viuzze dal sapore medievale. Anticamente, in località San Giovannino, v’era il convento di San Giovanni, del quale non rimane traccia alcuna se non nella tradizione orale.

La chiesa di Sant’Andrea è del sec. XVII. La facciata, rimaneggiata a causa dei vari terremoti che si sono abbattuti su queste terre, mantiene il portale originario in tufo con delicate colonnine e quasi invisibili capitelli. L’affresco che era posto al di sopra è praticamente scomparso. Il campanile risente ancor di più degli interventi di ristrutturazione, ma mantiene ancora un aspetto gradevole. All’interno, mononavato, sull’altare maggiore marmoreo, dipinto di S. Tancredi raffigurante la Madonna delle Grazie del 1955, sulla volta lo stesso artista, nello stesso anno, ha ritratto Sant’Andrea. L’arco trionfale è quello originario e lascia credere che la volta dell’abside doveva essere a costoloni nascenti da mensole o da colonne. Sotto una piccola cantoria in legno, è posto un battistero litico settecentesco. Sulla destra, altare marmoreo, di jus patronato della famiglia Gullo, sovrastato da struttura litica racchiudente una tela sulla quale è dipinta una Deposizione, opera di ignoto artista locale del sec. XIX. Vi sono ancora custodite delle statue processionali ottocentesche in legno, raffiguranti Sant’Antonio, Sacro Cuore, Sant’Andrea e la Madonna delle Grazie. Quest’ultima apparteneva alla chiesetta omonima posta di fronte a quella di Sant’Andrea, ove annualmente viene allestito un presepe molto interessante. Di buona fattura è un crocifisso ligneo ottocentesco posto sulla parete destra.

Tratto da L.Bilotto - Itinerari della provincia di CS

 

VIA P., Il convento di S. Giovanni Battista, la chiesa parrocchiale di S. Andrea Apostolo a Macchia di Spezzano Piccolo, Ivi 1982.

 
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