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SAN BASILE

Sorto alla fine del IX secolo attorno al cenobio di San Basile nell’alta Valle del fiume Coscile, e addossato al versante sud del Pollino, venne ingrandito dalla presenza di coloni albanesi rifugiativisi dopo il noto esodo cui furono obbligati nel corso del XV secolo. Movimentato l’alternarsi dei signori feudali: prima i duchi di Castrovillari, poi Nicola Interzato di Cariati, Francesco Campolongo di Altomonte (fino al 1596), Giambattista Macrì da Castrovillari (fino al 1617), il duca di Saracena, l’abate di Castrovillari, Persio Tufarelli di Morano, Francesco Guaragna dei principi di Scalea.

La chiesa ed il monastero di San Basilio Craterete costituiscono un complesso basiliano di origine bizantina edificato nel corso del sec. XI con rifacimenti di epoche successive. Al giorno d’oggi, rappresenta l’unica cellula monastica superstite di jeromonaci di rito greco cattolico in Calabria (una delle tre esistenti in Italia). La chiesa presenta qua e là resti della struttura basiliana e un affresco settecentesco raffigurante San Basilio tra San Nilo da Rossano e San Bartolomeo da Simeri, eseguito da Partesio Pawlyk. Vi si conservano interessanti statue lignee del sec. XVII; degni di nota, l’altare bizantino e l’iconostasi.

La chiesa parrocchiale dedicata a San Giovanni Battista, detta anche della Madonna Odigitria (che indica col dito il Bambino come a dire: <<questa è la divinità>>), è opera medievale di origine basiliana, edificata tra il X e l’XI secolo con ampi rifacimenti successivi, il più consistente dei quali nel 1781. La facciata ha tre portali, finestre con archi a tutto sesto, rifasci, sagomature e torre campanaria a pianta quadrata con monofore e bifore. L’interno, decorato a stucchi settecenteschi, tra le pitture moderne di vari autori, contiene: cappella di San Gennaro (quarta da destra) caratterizzata da imponente fastigio ligneo (cm.530 x 360) con colonne tortili e cimasa, intagliate in stile barocco, dorate e dipinte nel 1746 da artieri provinciali; nella nicchia centrale, statua lignea settecentesca di San Gennaro con paramenti vescovili, scolpita a tutto tondo in una bottega partenopea.

Nella cappella di San Francesco di Paola (terza da destra), pala d’altare del santo racchiusa in intagli dipinti barocchi, opera di artieri provinciali del sec. XVIII.

La cappella della Madonna del Rosario contiene una settecentesca pala d’altare della titolare. Sul secondo altare destro, dipinto ad olio su tela raffigurante San Basilio Craterete ispirato ad icona bizantineggiante ed eseguita nel sec. XVII. Interessanti le altre opere in legno: S. Giovanni Battista, San Raffaele, Crocifisso, tutte del sec. XVII. Nel cosiddetto palazzo vescovile (il paese non fu mai sede vescovile), dipinto figurato su pietra, con iscrizione latina del sec. XVI.

Tratto da L.Bilotto - Itinerari della provincia di CS

 

 

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