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PALUDILa sua storia richiama un po’ quella di altri numerosi centri calabresi che ebbero fasti e glorie nell’età magno-greca e che poi decaddero sino a far scomparire le loro tracce almeno fino al X-XII secolo. Nella zona archeologica, necropoli preellenica con tombe a fossa della prima età del Ferro che testimoniano una presenza addirittura prei-protostorica. Le cosiddette Muraglie di Castiglione con avanzi di una cinta muraria fortificata in blocchi megalitici con porte civiche e torrioni, ci fanno pensare ad una città bruzia che venne ellenizzata e che pur ricondurre a Temesa Ionica oppure alla quarta Sibaris. Più copioso il materiale di epoca ellenistica con avanzi di un teatro greco, colonne doriche e capitelli. Numerose le statuette fittili ritrovate e un bel modello di tempietto in antis del III sec. a.C.. Ancora non del tutto certo è il sito del posto dove venne combattuta la celeberrima battaglia tra sibariti e crotoniati che causò la distruzione di una civiltà di elevatissimo livello. La nascita della Paludi che conosciamo oggi si fa risalire al XIV secolo, a quando cioè per cercare nuove terre da coltivare e allo scopo di meglio curare gli armenti, alcune famiglie contadine si trasferirono in una località chiamata Caprarizzo. Da questo primo nucleo si andrò formando un paese più grande: Paludi. Quale casale di Rossano, ne condivise la storia feudale. La chiesa parrocchiale, dedicata a San Clemente, appare nel suo aspetto moderno dopo le radicali trasformazioni subite. La torre campanaria è a pianta quadrata e termina a cuspide. L’interno decorato con stucchi, contiene alcune statue processionarie e d’altare. A Paludi, alla vigilia della festa principale, i ragazzi del paese, all'una di notte, giravano per le strade suonando dei campanacci e gridando: "allegrezza, allegrezza"; le famiglie benestanti dovevano offrire loro noci, fichi e mele. Nella Grotta di Castiglione, si dice siano stati rinvenuti, in passato, resti di statue bronzee. Costume tradizionale: "Vesti color cicerigno, sinale, calze, scarpe, fazzoletto con nodo sotto il mento, giacchetta". Tratto da "L.Bilotto" - Itinerari culturali della provincia di Cosenza
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