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MORMANNO

Fondata dai Longobardi col nome di Morimanno (Miromando, Miromanda), appare nel 1092 come Morumannas e, nel 1324, come Castrum Muromandi e Murumandi. Fu infeudato a Ugo di Chiaromonte che lo cedette al vescovo di Cassano. Passò poi ai Bisignano, ai Sanseverino, ai Rende, ai Tufacelli. Vi ebbe i natali Giovanni Donadio, detto il Mormanno (1450 circa - 1526) notissimo ed attivissimo architetto ed organista.

La parrocchiale, sotto il titolo di Santa Maria del Colle, è uno dei più grandi edifici sacri della diocesi di Cassano. Fondata verso la metà del XV sec. su progetto del Mormando, venne rifatta in stile barocco nel sec. XVIII e riconsacrata il 6 novembre 1790. La bella facciata barocca, opera di Pietro Scardino da Padula, presenta tre portali e finestroni profilati e sagomati. Nella torre campanaria, in stile romanico-gotico, al primo piano, in una nicchia è posta una statua della Madonna col Bambino scolpita in pietra nel sec. XIV. L’interno, sempre barocco del 700 con originale abside sovrastata da cupola, contiene un fonte battesimale marmoreo di tipo intagliato del 1578 con coperchio ligneo intagliato del sec. XVIII; sul terzo altare sinistro, tela attribuita ad Antonio Sarnelli raffigurante l’Incoronazione della Vergine: in alto la triade con Dio Padre che incorona la Madonna, in basso, gruppo di santi (Santa Lucia, San Francesco di Paola ed altri santi).

Sull’altare del transetto sinistro, busti marmorei settecenteschi di San Gaetano e San Gennaro e statua dell’Assunta in marmo bianco a tutto tondo. Sul transetto destro, statue dei SS. Pietro e Paolo, sculture d’arte monastica del 400 in calcare duro. Nella parete absidale, tela di Francesco Oliva del 1794 raffigurante la Comunione degli Apostoli, con Gesù Cristo contornato da angeli. Nel pilastro destro del presbiterio, bassorilievo marmoreo del 1511 raffigurante il corpo aureolato di Cristo ed angeli con l’iscrizione: Alessio Cavallieri fecit. Il pulpito e la cantoria, del sec. XVII, sono sapientemente lavorati ad intaglio.

In sagrestia sono poste splendide tele: San Gennaro elemosiniere con molte figure, opera di ignoto napoletano del 700 che ricorda l’arte di Mattia Preti; Visitazione di Maria Vergine a Santa Elisabetta con gruppi di figure e gloria degli angeli, opera dipinta da anonimo pittore settecentesco di scuola napoletana, proveniente dalla chiesa del Suffragio nella quale dovrebbe ritornare per essere collocata definitivamente accanto a ricchi paramenti sacri.

Nella chiesa di San Francesco d’Assisi, ex conventuale, dei Minori Osservanti, bel dipinto ad olio su tavola di scuola napoletana del 400 raffigurante la Madonna del libro; paliotto decorato del 1772; croce processionale lignea intagliata barocca del 700 dipinta nelle due facce con figure di santi ed angeli; splendido ciborio, opera d’arte monastica del sec. XVIII, a forma di tempio, intagliato barocco e decorato a tarsie di madreperla, con colonnine sormontate da capitelli ionici; pannello raffigurante il Sacramento; nicchiette dorate di statuine della Madonna e santi francescani.

La chiesetta di Santa Caterina di impianto bizantino, con aula quadrata e piccolo sacrario, è posta sul lato sud - ovest del paese. Alle spalle dell’abitato in cima ad una collina, si erge un faro a pianta quadrata in onore dei caduti in guerra (a. 1929). Di fronte, la chiesa dell’Addolorata. L’interno, a tre navate, conserva, dietro l’altare maggiore, un pregevole gruppo statuario ligneo scolpito a tutto tondo e a figura intera, raffigurante la Pietà, opera settecentesca di bottega provinciale. Inoltre, dipinto del 700 raffigurante l’Immacolata e tela del 1717 restaurata da F. Spada nel 1897 che raffigura Fra Girolamo da San Giuseppe eremita spagnolo restauratore della chiesa.

A Mormanno, a Laino e a Rotonda, la sera, quando si va a letto, si pone la cenere sulla brace e vi si lascia il segno di croce.

La notte di Natale, vi era l’usanza di trasferire in chiesa le pietanze natalizie ove si potevano comprare e poi consumare. Si pensava che, dopo la mezzanotte, la Madonna col Bambino andasse a visitare la mensa delle famiglie assaggiandone le pietanze preparate per l’occasione. Si lasciava il fuoco acceso perché la Vergine potesse stendere i pannolini di Gesù per asciugarli.

Tratto da "L.Bilotto" - Itinerari culturali della provincia di Cosenza

 

D’ALESSANDRO A., Cenno storico sugli avvenimenti di Mormanno nel 1837, Napoli, 1838.

 
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