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MARZI

La sua storia è simile a quella degli altri casali cosentini formatisi all’indomani delle invasioni arabe del IX secolo. Era compreso nella bagliva di Rogliano. A chi ne vede la topografia odierna, l’abitato di Marzi appare diviso in due distinte zone, oggi saldate fra loro, molto compatte ma nello stesso tempo aperte su vie di collegamento e attraversamento. In particolare si possono notare numerosi e stretti vicoli ciechi: molto probabile che essi ripetano modelli insediativi di agevole difesa in assenza di strutture fortificate specializzate, delle quali il territorio sembra non conservare traccia, ma sono da tenere in considerazione le numerose leggende locali che parlano di lunghissimi camminamenti sotterranei inesplorati.

La chiesa della Confraternita di San Marco è un oratorio costruito nel sec. XVIII che contiene belle pale d’altare ad olio su tela del sec. XVIII racchiuse in fastose cornici lignee, sempre del 700, intagliate e decorate a rilievo con ricchissimo fogliame e motivi floreali barocchi, e con sontuose cimase intagliate da artisti del posto. Anche il settecentesco pergamo ligneo, di modeste dimensioni, e un confessionale sono frutto di artieri roglianesi.

La parrocchiale è intitolata a Santa Barbara. Ha 5 arcate sorrette da pilastri in pietra tufacea, con l’arcata maggiore simile a quella della chiesa di San Giorgio a Rogliano (sono uguali anche i putti posti in cima). La data incisa (1040) starebbe a significare anche la simultanea edificazione con quella chiesa. Il bel pulpito ligneo è del sec. XVIII; il pergamo secentesco è in legno intagliato e decorato con postergale sul quale poggia un'imponente cimasa, frutto di maestranze roglianesi del periodo barocco. Le grandi cornici delle pale d’altare intagliate ad altorilievo di fogliame ricchissimo e fioroni di tipo barocco, sono sovrastate da cimase festose di buona qualità. All’interno le seguenti tele: Madonna del Rosario con i SS. Domenico e Rosa del pittore Birardi del 1771; San Francesco di Paola attraversa lo Stretto di Messina di M. di Carpino del 700; Immacolata, della scuola del Pascaletti; San Paolo e San Pietro, entrambe del Salfi (sec. XIX); il Battesimo di Cristo (ignoto dell’800); Santa Barbara (ignoto dell’800). Le statue sono dedicate a: Santa Barbara (lignea del sec. XX), Madonna della Consolazione (lignea del 1932), Sacro Cuore (lignea del 1932), Immacolata (lignea di fine 700-inizi 800). Inoltre, fonte battesimale di granito del 700, acquasantiera in marmo del sec. XIX, organo del 700, acquasantiera in pietra tufacea del 600. Sono detti: Carcarellari e ranunchiulari e parlano sempre.

Durante la festa del maiale, che qui come altrove ha larga diffusione, se la padrona di casa è incinta, si prova a diagnosticare il sesso del nascituro. Si prende il rene del maiale, leggermente tagliato con un coltello, e si getta nella caldaia dove è stato messo a bollire il grasso; dopo qualche tempo, si scruta il rene e se è rimasto aperto, vuol dire che nascerà una femmina, se la fessura si è chiusa, allora verrà alla luce un maschio.

Durante le festività dedicate alla Madonna della Consolazione e alla Madonna del Rosario vengono portate in processione le pullicinelle due statue di cartapesta costruite di volta in volta, che rappresentano una donna ed un cavallo. Anche se ci esime dal mimare atti osceni, e ci si mantiene semplicemente sull’allusivo, nessuno ignora che si tratta di una raffigurazione che rievoca i vizi e gli eccessi della regina Giovanna d’Angiò così presenti nella memoria e nella tradizione popolare.

Quando nelle notti d’inverno il fuoco del camino scoppietta con regolarità, si pensa che durante la notte nevicherà e si dice: "senti cumu u lupu mpallotta nive"; chiaramente il lupo rappresenta l’inverno.

Costume tradizionale: "Due scrime. Gonnella e giacchetta turchina. Destate si levano la giacchetta e portano la pettiglia, che si allacciano di dietro".

Tratto da "L.Bilotto" - Itinerari culturali della provincia di Cosenza

 

COSTANZO L., I Marsi di Calabria dalle origini al sec. XIX, Cosenza, Orizzonti Meridionali, 1993.

 
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