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MANGONE

Il suo nome si deve ad una famiglia proveniente da Nola che si stabilì in questi posti all’indomani delle invasioni saracene del IX secolo costituendo il primitivo nucleo intorno al quale si sviluppò il paese. Furono proprio costoro (conti Mangone) ad importare anche il culto della Madonna dell’Arco che si venerava nel loro paese d’origine. Un funesto terremoto avvenuto verso gli anni settanta del secolo scorso provocò ingentissimi danni a questa comunità e, a ricordo di quel triste evento, si porta in processione la Madonna con una suggestiva fiaccolata.

La chiesa parrocchiale è dedicata a San Giovanni Evangelista. L’edificio, eretto nella prima metà del sec. XVII, risente dei numerosi interventi effettuati negli anni successivi, tuttavia, la facciata è interessante per il bel portale al di sopra del quale si apre una finestra e un oculo. La torre campanaria è quella originaria, quadrangolare, terminante con struttura a cuspide. L’interno è un prototipo della maestria e abilità degli intagliatori della vicina Rogliano. A parte le decorazioni barocche, è tutto una festa di opere legno intagliato del sec. XVIII: il soffitto, il pergamo pensile con ricco postergale decorato a bassorilievi, l’altare. Quest’ultimo è sovrastato da una tela di ignoto del sec. XIX raffigurante la Madonna del Carmine con San Giovanni Evangelista e altri santi. Al di sopra, tela di fine 700 su cui è effigiata la Deposizione. Oltre ad un battistero litico, è interessante un trittico di figure sacre dipinte ad olio su pannelli dell’ancona lignea dell’altare maggiore inquadrato in fastose cornici intagliate e dorate settecentesche, raffiguranti: Cristo deposto, San Cipriano, San Giovanni l’Evangelista.

Il Santuario della Madonna dell’Arco è un edificio barocco del sec. XVIII. All’interno, fastose cornici lignee intagliate e dorate barocche con le solite decorazioni a rilievo con motivi floreali, tipico lavoro proveniente da bottega roglianese del 700. Della medesima fattura ed epoca è l’altare maggiore con fastigio ligneo alla cui sommità sono due puttini dorati e al centro, inquadrato in una cornice, tela dell’Eterno Padre. Al di sotto, tela della Madonna dell’Arco del 700; ai lati, la Visitazione e la Fuga in Egitto, delle medesime caratteristiche. Inoltre, dipinti dell’Immacolata e della Madonna Assunta del 700.

Questo paese diede i natali a Marco Berardi il quale, nel sec. XVI, rivestendo i panni di re della Sila, organizzò i mangonesi ed altri compaesani dei vicini casali in una seria rivolta contro gli Spagnoli. Si dice che i Mangones fossero stati commercianti di schiavi, specialmente di bambini e di adolescenti.

Costume tradizionale: "Come a Santo Stefano di Rogliano. Si distingue per il fazzoletto del capo, ch’è piegato per la diagonale in due triangoli".

Tratto da "L.Bilotto" - Itinerari culturali della provincia di Cosenza

 
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